All'appuntamento di venerdì 5 marzo presso la sala consiliare di Corinaldo per la presentazione del libro dedicato a Mario Carafòli "La campagna marchigiana negli anni Sessanta" ero presente pure io. Una sala gremita di persone, tanto da sorprendere gli stessi organizzatori che non si aspettavano un’affluenza così massiccia, ho assistito ad una serata decisamente interessante dove, attraverso la raccolta di fotografie e didascalie del giornalista e fotografo corinaldese, si sono mescolati ricordi e testimonianze delle Marche degli anni sessanta con i suoi paesaggi collinari e le immagini contadine.
Alla presentazione del libro sono intervenuti l’assessore alle politiche agricole Cesare Morganti, la direttrice Ada Antonietti del Museo Comunale di Storia della Mezzadria "Sergio Anselmi”, che ha ripercorso l’evolversi della vita marchigiana nei campi durante gli anni e Domizia Carafòli giornalista de "Il Giornale” nonché figlia di Mario Carafòli, che illustrando le foto (eseguite con pellicole Ferrania) ha rievocato il percorso fotografico del padre, realizzato principalmente nelle valli Misa e Nevola, ed alcuni passaggi della sua vita. Tra questi ultimi, curioso il racconto di quando trovandosi a Torino vide ed acquistò per la prima volta una macchina fotografica Leica perché di facile trasporto per poter poi essere utilizzata. L’incontro è stato poi concluso da Fabio Ciceroni, storico e critico ma soprattutto amico di Carafòli, che ha ricordato nostalgicamente il frequentissimo scambio di missive che erano soliti scambiarsi. Da queste emergeva come Mario fosse fortemente legato alla propria terra natale e come dai suoi racconti preannunciasse già l’inesorabile modifica del paesaggio.
Il libro molto curato nei dettagli, con fotografie che testimoniano la fatica dell'uomo nei campi, viene impreziosito dalle didascalie dell'autore.
Un libro che coinvolge nella ricerca del passato e di un paesaggio sempre più modificabile.
Nessun commento:
Posta un commento