giovedì 19 giugno 2008

interVweb #005: Stefano Mariani

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Intervista con Stefano Mariani

Fatti una breve presentazione.
Ho iniziato a fotografare nel 1974 al mio primo viaggio per lavoro all'estero,fotografo assiduamente dal 1985 allor quando conobbi Mario Giacomelli.

Perchè fai fotografia?
Per hobby in primo luogo e come mezzo per interagire con l'esterno.

Che cosa ti ha portato alla fotografia?
Senza dubbio la frequentazione assidua di Mario.

La tua espressione fotografica?
Concettuale e minimalista.

Il tuo scatto che ricordi maggiormente?
Senza dubbio il primo bianco e nero che non era altro che l'ingresso del Bel Sit con la quercia avvolta nella nebbia, mi sembrava bellissimo.

Qual'è lo scatto che vorresti fare?
Essere testimone di un evento unico.

Quali sono le tue apparecchiature?
Fotocamera digitale fine pix compatta e molte fotocamere 35 mm a telemetro compatte, non chè una bellissima bessa 6x9.

Hai mai esposto le tue immagini?
Si in molti luoghi.

Quali sono i fotografi che maggiormente ammiri?
Ghirri, Vaccari, e naturalmente Mario Giacomelli, anche se molto diverso dai primi due, ma è quello da cui ho capito come mi devo comportare quando vado a cercare le mie immagini, e con quale sospensione del corpo e dello spirito va fatto lo scatto.

I tuoi progetti?
Non ho progetti particolari se non quello di scoprire con la fotografia il quotidiano nella sua essenza, e con esso la manifestazione del divino che riguarda singolarmente ognuno di noi.

Dove trovare le tue foto?
Non ho un sito, quelle che non dò ai miei amici, le tengo a casa.

Che cosa pensi si possa fare, per far conoscere meglio la fotografia?
leggere molti libri, ma non di fotografia, per quanto mi riguarda due libri sono stati fondamentali il primo è "INCONSCIO TECNOLOGICO" di Franco Vaccari e il secondo è "SCOLPIRE IL TEMPO" di Andrej Tarkoschi.

Che cosa diresti a chi si avvicina alla fotografia?
Di guardare con più attenzione le fotografie che produce, magari nel proprio album familiare, di non cercare stereotipi che lo porterebbero su una strada, che lo porterebbero sicuramente a fare le foto per gli altri.Di fare fotografie a colori normalissime e cercare in queste foto di capire, (questo forse dopo aver letto parecchi libri) il linguaggio del mondo e del tempo.

Un tuo sogno che vorresti realizzare?
Provare che quello che vedo ogni giorno, ha un senso, e che mi parla ed io capisco quello che mi dice come leggendo un alfabeto di ideogrammi.

Quale domanda vorresti farti?
Non so farmi una domanda da solo.

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